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La nostra compagnia è inscritta in C.S.A.In. ( Centri Sportivi Aziendali e Industriali) ente riconosciuto dal CONI e in Ar.Co (Arcieri Confederati A.S.D.) con la sigla 06CREW, ne condivide la filosofia e gli obiettivi;

L'attività sportiva e di allenamento prevede di utilizzare come bersagli oltre ai bersagli classici, delle sagome di animali in materiale sintetico a grandezza naturale simulando di fatto un'azione venatoria. La simulazione venatoria vuole conservare e mantenere intatti quei valori ancestrali propri del tiro con l'arco, così come venivano intesi dai nostri avi, utilizzando l’arco con lo scopo per cui è stato creato, senza però andare a ferire i sentimenti, né offendere l’equilibrio della natura in cui si svolge l’ attività, noi ci definiamo "Cacciatori di emozioni".

La filosofia del tiro istintivo
Il tiro istintivo è una peculiarità del tiro con Ar.Co. Questa “filosofia di tiro” ha come fulcro la capacità insita nell’uomo di proiettare all’esterno le proprie emozioni, di colpire un bersaglio guidando la freccia utilizzando unicamente il proprio “sentire”.
L’arciere istintivo deve sapere unire massima concentrazione e velocità di esecuzione.
Il tirare senza mirini, con tutti e due gli occhi aperti, a distanze sconosciute, mai due frecce dalla stessa posizione, dall’alto in basso o viceversa, in terreni accidentati, in ogni condizione di tempo, sono la giusta scenografia del gesto ancestrale che vogliamo conservare nel tempo.

 

 

Compagnia Clugia Maior Frecce con punta in selce e ossidiana

Compagnia Clugia Maior______ Compagnia Clugia Maior______ Compagnia Clugia Maior ______Compagnia Clugia Maior

Indoor 06SOLE valpolicella (VR) 2020 ____________T-shirt gare____________________________Sagoma _______________________________Parabraccio

 

 

Nel mezzo del cammin di nostra vitami ritrovai per una selva oscura 3ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte 6che nel pensier rinova la paura! Tant’è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, 9dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte. Io non so ben ridir com’i’ v’intrai, tant’era pien di sonno a quel punto 12che la verace via abbandonai.

Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto, là dove terminava quella valle 15che m’avea di paura il cor compunto, guardai in alto, e vidi le sue spalle vestite già de’ raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle.

 

Stefano Gorin Villa Beatrice d'Este._____ Stefano Gorin Parco palude di Onara.